Questa domanda sarà aggiudicata sulla base del primo sondaggio affidabile e rappresentativo su base nazionale che riporterà le motivazioni dell’esito referendario dopo il referendum. Le motivazione scelta sarà quella alla quale la maggiorita degli intervistati attribuiranno l’importanza maggiore. Se il referendum avesse un altro esito, il mercato verrà chiuso alle quotazioni al momento nel quale verrà reso noto l’esito referendario.
Le seguenti definizioni per le possibili motivazioni alla base dell’esito referendario a favore del “No" verranno considerate:
(1) “illegittimità”: si tratta di una riforma non legittima perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Inoltre, anche gli amministratori locali chiamati a comporre il nuovo Senato godrebbero dell’immunità parlamentare
(2) “maggiore confusione”: anziché superare il bicameralismo paritario, la riforma lo rende più confuso, creando conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato
(3) “complicazione legiferazione”: la riforma non semplifica il processo di produzione delle leggi, ma lo complica: le norme che regolano il nuovo Senato, infatti, produrrebbero almeno 7 procedimenti legislativi differenti
(4) “costi politica non dimezzati”: i costi della politica non vengono dimezzati: con la riforma si andrà a risparmiare solo il 20%
(5) “leggi popolari più complesse”: l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo di raggiungimento di 150mila firme (attualmente ne servono 50mila) per i disegni di legge di iniziativa popolare
(6) “accentramento potere”: il combinato disposto riforma costituzionale + Italicum accentra il potere nella mani del governo, di un solo partito e di un solo leader
(7) “dimissioni Renzi”: gli elettori desiderano che Renzi si dimetta
Reference date:
Dec. 4, 2016, 24:00 CET